È bello per noi essere qui. Mc 9, 1-9
« In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Spero che siano capitati a tutti dei momenti nei quali, come Pietro abbiamo detto: “ è proprio bello questo momento, sarebbe meraviglioso se durasse per sempre ". Associo questa emozione a esperienze diverse tra loro, che però hanno generato lo stesso desiderio. Secondo i miei ricordi sono portato a pensare alle volte in cui ho raggiunto alcune vette delle Alpi, quando dopo una salita faticosa mi sono trovato di fronte ad un panorama mozzafiato, circondato da vette e ghiacciai. Ma ugualmente posso pensare a momenti d’incontro vissuti insieme ad altri, quando mi sono trovato a vivere una particolare sintonia di pensiero, dove ognuno arricchiva il pensiero degli altri. Ugualmente ricordo l’ascolto di alcuni maestri, don Mario Rollando, quando faceva scuola di preghiera, don Michele a Saint Jaques, o l’incontro con le pagine di alcuni libri, quando alcune parole riuscivano a esprimere la bellezza e il senso del vivere. Uguale sensazione ho provato in alcune esperienze di preghiera e nei ritiri spirituali, quando alcune parole erano capaci di interpretare e di rispondere ai miei desideri, soprattutto quando da giovane, esperienze così hanno dato luce alla mia vocazione. Ciò che accomuna queste esperienze, per cui nasce il desiderio di rendere durevole quell’emozione, è la percezione della propria identità unica e preziosa che nello stesso tempo partecipa del disegno armonioso del mondo. • Trasfigurazione ... un'esperienza che anche oggi la fede permette ... Le esperienze descritte, che sono solo un’ombra di ciò che hanno vissuto i tre apostoli, possono darcene un’intuizione. Dai segni raccontati dal vangelo, capiamo che l’avvenimento chiamato “trasfigurazione” costituisce il resoconto di una “ teofania ”, cioè di una manifestazione attraverso segni, della presenza di Dio. Aiuta a capire questo il monte che rimanda alla presenza di Dio, quando Mosè era salito per ricevere le tavole della legge. È confermato anche dalla luce e dal candore abbagliante delle vesti di Gesù. Anche la presenza di Mosè ed Elia, profeti dei quali si dice che sono stati alla presenza di Dio, sta a indicare la consapevolezza di fede che si forma nel cuore degli apostoli: nella persona di Gesù abita la presenza di Dio. È proprio a questo punto che accade un fatto importante: la visione finisce e tutto ritorna come prima, Gesù invita a scendere dal monte e a riprendere il cammino. Leggendo con attenzione il vangelo e considerando ciò che avviene prima di questo episodio, riconosciamo che c’è un legame tra la trasfigurazione e la Pasqua di Gesù. Prima di salire sul monte, Egli per ben tre volte aveva annunciato agli apostoli increduli che avrebbe dovuto soffrire molto e risorgere il terzo giorno. La luce della trasfigurazione è quindi anticipo e rinvio alla luce Pasquale. La vera luce si manifesterà nella persona di Gesù solo attraverso il cammino che lo porterà alla sofferenza della croce. È come se Gesù dicesse: la luce che vedete adesso è provvisoria, raggiungerò la vera luce attraverso il percorso della sofferenza e della morte sulla croce. In che modo possiamo comprendere che la “ via crucis ” è “ via lucis ” ? La Croce è luce perché Gesù, attraverso essa, vive fino in fondo la relazione filiale col Padre, raggiungendo la piena libertà. La Croce è luce perché Gesù, dalla fede che ha nel Padre, trova forza per amare persino i suoi nemici, coloro che gli danno la morte. Anche noi abbiamo bisogno di incontrare volti luminosi, volti che ci aiutino a vedere la presenza di Dio. Dove possiamo trovare oggi volti trasfigurati, volti che sono abitati da Dio? Penso che Dio abiti nel cuore di quegli uomini e quelle donne che rivivono la pasqua di Gesù. Penso a chi vive l’esperienza della sofferenza e riesce a conservare il sorriso. Penso a chi sa essere libero e rimane fedele alla voce della propria coscienza. Penso a chi lotta per la legalità, e per questo è pronto a pagare di persona. Penso a chi si china sui poveri e sa compiere gesti che restituiscono dignità. Penso che anche oggi ci siano volti trasfigurati dalla presenza di Dio, e che varrebbe la pena di compiere pellegrinaggi per incontrare questi volti. |
il Parroco |