Beati voi, poveri.
Sir 27,5-8 Tempo ordinario VIII - Ciclo C + Dal libro del Siracide « Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti;
+ Dal Vangelo secondo Luca « In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: * Premessa Particolarmente dall’esame del vangelo di oggi, possiamo fare alcune considerazioni su come l’insegnamento di Gesù è stato ricordato e tramandato oralmente prima di venire messo per scritto. È difficile mandare a memoria un lungo e articolato discorso, mentre è più facile ricordare un insegnamento dato per piccole sentenze, quasi pillole sapienziali in forma di proverbi. Dall’esame del testo di oggi riconosciamo che è stato composto proprio così, come una raccolta di sentenze diverse. Le varie frasi sono raccolte e accostate le une alle altre a volte per la somiglianza degli argomenti, altre volte perché si collegano con l’utilizzo delle stesse parole. Possiamo prenderci un po’ di tempo per rileggere il vangelo con attenzione e suddividere il testo nelle diverse espressioni. Ho fatto questa premessa per giustificare il fatto che non commento tutte le parole di Gesù, ma ne scelgo alcune, quelle che ritengo più importanti e che possono riferirsi alla nostra vita. Partirei dal fondo, dove Gesù si richiama alla dimensione del cuore: quando dobbiamo fare delle scelte, quando siamo chiamati a prendere posizione sentiamo che si accelera il battito del cuore. Per questo gli uomini antichi hanno associato l’esperienza della coscienza al cuore; oggi sappiamo che piuttosto sono in gioco le connessioni cerebrali. Noi potremmo raccogliere questo insegnamento dicendo che il senso del vangelo è che “ vale più l’essere dell’apparire ”, ciò che vale di più è il lavoro fatto nella propria coscienza per educarci a riconoscere e ad amare il bene e la giustizia; da questo lavoro interiore scaturiranno i nostri comportamenti buoni. Importanza che nel nostro tempo assume l’immagine. Un tempo l’immagine dipinta era opera di pochissimi artisti capaci di produrla, era unica ed irripetibile; prima la fotografia, poi il cinema e attualmente internet hanno messo a disposizione una infinità di immagini per cui i nostri sensi sono continuamente bombardati da rappresentazioni della realtà. Le capacità tecniche hanno poi dato la possibilità di distorcere e modificare la rappresentazione della realtà per renderla funzionale all’intenzione dell’autore. Pensiamo a come la pubblicità dipinge i prodotti in modo da renderli attraenti e far nascere il desiderio di possederli, quasi a farci pensare che non possiamo vivere senza di essi. Questa dinamica è entrata anche nella relazione tra le persone, dando uno straordinario valore al modo di vestire e di atteggiarsi, inducendo in tutti la necessità di corrispondere a determinati canoni decisi dai creatori della moda. Viviamo in un mondo in cui non conta più l’essere, ma l’apparire. Non siamo tutti portati, come i nostri politici, a fare o dire cose non corrispondenti al nostro vero pensiero, ma piuttosto tese a ottenere consenso per la nostra persona. * Gesù, al contrario dice “ è importante quello che sei e non come appari ”. |
il Parroco |