Mi vuoi bene?
+ Dal Vangelo secondo Giovanni « In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Nel Vangelo di questa domenica sono ben distinguibili due parti. * Prima parte: abbiamo il racconto dell'incontro di Gesù Risorto con un gruppo di discepoli tornato in Galilea, e che ha ripreso la vecchia attività di pescatori. Questa esperienza è una prefigurazione della vita che i discepoli vivranno restando nel mondo dopo che lui sarà asceso al cielo. In questo fatto possiamo vedere rappresentata anche la nostra esperienza di comunità Cristiana che deve vivere avendo fede in Gesù risorto che resta con noi, anche se non abbiamo apparizioni che lo rendano visibile. Dal racconto possiamo mettere in evidenza la condizione feriale e normale della vita rappresentata dalla pesca, dopo il tempo straordinario da loro vissuto dietro a Gesù. L’essere insieme sulla barca rappresenta i discepoli di Gesù che formano una comunità, non sono tanti singoli che vivono ognuno per conto proprio. Nella pesca è rappresentata la missione dell’evangelizzazione: i discepoli sono mandati a strappare gli uomini dal male rappresentato dal mare, per metterli in relazione con Gesù. E’ il compito della chiesa, mandata a “pescare uomini” come Gesù aveva detto. I discepoli fanno questa esperienza: quando si basano solo sulla loro competenza, la pesca fallisce nonostante siano esperti pescatori; quando accolgono la presenza di Gesù e si lasciano guidare dalla sua parola, la pesca riesce in modo sorprendente e smisurato. La forza della chiesa è la fede nell’amore di Dio che è assoluto, e sempre capace di ricominciare oltre ogni delusione. Dal credere a quest’amore, la chiesa trova la capacità di guardare avanti e la forza per amare, anche se i frutti non sono immediati. L’immagine di Gesù che sulla spiaggia ha già preparato un pasto, (spezza del pane e distribuisce del pesce) anche se manca il segno del vino, è un chiaro riferimento all’Eucarestia, il sacramento che alimenta la chiesa, che continuando a rendere presente Gesù risorto e attingendo al Suo amore, può vivere la sua missione. Siamo noi “ comunità parrocchiale ” la barca posta sul mare per pescare gli uomini all’amore, avremo forza se continueremo a credere che Gesù è con noi, accogliendolo nel pane che egli spezza per noi ogni domenica. * Seconda parte: è presentato un momento di dialogo intimo tra Gesù e Simon Pietro. Questo dialogo ha evidentemente il valore di essere un percorso di riconciliazione che Gesù offre a Pietro per dargli il perdono per il suo tradimento e farlo risorgere dal suo peccato per ricominciare una vita nuova. Riflettendo sul dialogo tra Gesù e Pietro possiamo sottolineare come Gesù cerchi una relazione personale con lui, è questo sempre un aspetto molto importante anche per noi. A volte possiamo pensare all'esperienza Cristiana come l'adesione a una dottrina oppure come la sottomissione ad una regola di vita, in realtà da questo episodio possiamo mettere in evidenza che al centro dell'esperienza Cristiana c'è la relazione personale con Gesù, una relazione nella quale siamo amati da Gesù e amiamo Gesù. La domanda che Gesù fa a Simone: " mi ami? " la possiamo sentire rivolta a ciascuno di noi: "mi ami tu?". Gesù offre a Pietro la possibilità di dichiarare per tre volte che lo ama, come per tre volte aveva professato di non conoscerlo. In questo modo aiuta Pietro a non rimanere inchiodato al suo peccato, a non definirsi soltanto come chi ha tradito, ma a riconoscere che [ egli ] rimane una persona capace di amare e pertanto può mettersi alle spalle il suo tradimento e ripartire dall’amore. Pietro può essere capace di amare Gesù se non si appoggia sulle sue forze umane. E’ perché sa di essere amato da Gesù, di essere amato nonostante i suoi peccati, per la forza del più grande amore di Gesù che anche lui può amare. * Gesù lo conferma nel compito di pascere il suo gregge, non perché è perfetto e non ha mai sbagliato, ma perché ha fatto esperienza del perdono. |
il Parroco |