Voi siete il sale della terra.
« In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Le beatitudini, proclamate da Gesù all’inizio del discorso della Montagna, caposaldo del messaggio di Gesù, vanno tenute presenti anche di fronte alla Parola di questa domenica. Le parole ascoltate oggi sono la continuazione del vangelo di domenica scorsa e ne costituiscono un approfondimento. Gesù si rivolge ai suoi discepoli e a noi, suoi ascoltatori, e ci dice: “Se vivete secondo le beatitudini, sarete come il sale per la terra, sarete come la luce per il mondo”. Gesù paragona i discepoli al sale e alla luce perché questi due elementi hanno in comune la capacità di influenzare l’ambiente nel quale sono posti: il sale comunica il suo sapore ai cibi nei quali viene disperso, la luce si diffonde dalla lampada e riflettendosi sugli oggetti e sui muri della stanza rende visibile l’ambiente e le cose in esso disposte. Con queste immagini Gesù ha voluto dire che chi ha riconosciuto il dono dell’amore di Dio e ha scoperto che credere all’amore dà un significato alla vita, non deve tenere per sé quest’amore, ma lo deve irradiare alle persone con cui entra in contatto, affinché l’amore diventi un dono anche per loro. A volte alcuni cristiani hanno la tentazione di costruirsi una città in cui vivere solo tra loro, in modo separato dal mondo, e anche noi corriamo il rischio di costruirci una comunità chiusa, dove stare tra noi che pensiamo tutti allo stesso modo. Gesù chiede di superare questo rischio, proponendoci il mondo, la città dove vivono tutti gli altri uomini, come l’ambiente dove anche noi suoi discepoli, come il sale dobbiamo essere dispersi. L’insegnamento di oggi ha una particolare attualità, perché è in sintonia col messaggio di Papa Francesco che ha dato un forte impulso alla dimensione missionaria, invitando i cristiani a uscire dalle chiese per andare verso le periferie. Penso che avvertiamo tutti che lentamente si è formata una distanza tra la vita delle persone e l’esperienza della fede. Molte sono le cause di questa lontananza: una è la cultura sempre più basata sulla ricerca del benessere materiale, una responsabilità è anche da attribuire al cattivo esempio per lo scandalo degli abusi. La riflessione sulla sinodalità che si sta facendo nella Chiesa ha lo scopo di rinnovare la vita delle comunità perché siano capaci di esprimere una presenza nel mondo di oggi. Oltre alle iniziative comunitarie, rimane importante l’impegno personale. * “ Per la vita della parrocchia conta molto di più la vita che si vive nelle vostre case o nei posti di lavoro o a scuola, rispetto a ciò che si vive negli ambienti parrocchiali. Se a volte si chiede di venire in parrocchia per la preghiera, o per un momento formativo, è proprio per aiutare le persone a vivere da cristiani nei posti dove sono disperse durante la settimana. Essere sale o essere luce, non significa fare uno sforzo o cercare di apparire, come quando da ragazzi ci dicevano di dare il buon esempio. Gesù dice: se il sale ha sapore, dà sapore; se uno è abitato dal bene, trasmetterà agli altri il bene che lo abita. Ci sono altre caratteristiche del sale che ci possono essere utili per la nostra riflessione: il sale, usato in giusta misura arricchisce il sapore di ogni cibo, ma ogni alimento conserva il suo specifico sapore, tanto che un po’ di sale serve anche nei dolci che hanno il sapore opposto a quello del sale; se noi cercassimo il sale nell’alimento al quale lo abbiamo mescolato, non lo troveremmo più, esso sembra totalmente scomparso, ma la sua presenza c’è e si nota dal sapore dato ad ogni cosa. Il nostro andare verso gli altri, è per arricchire gli altri di bene, far crescere in loro dei valori, non è necessario che vengano ad arricchire le nostre fila per far crescere di numero la nostra comunità. Gesù dice: “perché rendano gloria al Padre”, non “che entrino tutti nella Chiesa”. Il sale scompare, però ha dato sapore alle cose. Pensiamo a quanto oggi marchiamo la nostra identità, a come abbiamo bisogno di mettere i nostri simboli o le nostre sigle alle varie iniziative. A volte, siamo più attenti a riprodurre noi stessi che a far crescere il bene, vigiliamo dunque! |
il Parroco |